‚princessvavi` |
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| Max
Come non detto. Non ebbi neppure il tempo di arrivare che lei sopraggiunse immediatamente dopo di me, come se mi avesse seguito, e non ero del tutto certo che non l'avesse fatto. Era stramaledettamente intelligente. E furba. E testarda. E l'abito che indossava quella sera lo dimostrava, dannazione! Ma non poteva indossarne uno più coprente? Era bellissima. Sembrava una Dea. Quella scollatura le donava, avrebbe fatto cadere ai suoi piedi tutti gli uomini presenti. E lo sapeva, maledetta donna! Aveva deciso di farmi impazzire? Oh si, per dio! Lasciai che i miei occhi la scrutassero da capo a piedi, desiderosi di non staccarsi mai da quella bellezza straordinaria, da quella pelle morbida e chiara, apparentemente fragile, come il suo esile corpo. Ma io sapevo bene che Victoria era tutto, ma non fragile o indifesa. Ed era questo che probabilmente amavo in lei. Amavo! "Basta!" Scossi il capo e distolsi lo sguardo, per liberare la mente da quegli assurdi pensieri. Per un attimo stavo per perdere il mio ferreo autocrontrollo, ma ero riuscito a fermarmi in tempo. Non l'avrei permesso ancora, non avrei mai più messo le mani, le labbra e quant'altro su quel corpo sinuoso che sembrava attirarmi a sé attimo dopo attimo. E che bramavo. Dannazione!
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