Love at first sight?

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,princessvavi`
view post Posted on 7/1/2010, 21:28




Steven Dareus II Phoenix

Mia sorella era riuscita ancora una volta a trascinarmi ad uno di quei maledetti balli in grande stile. Odiavo quelle occasioni, odiavo stare in mezzo a così tanta gente, soprattutto se si trattava di persone con cui non avevo nessun rapporto o che, peggio, erano persone scialbe e prive di interessi.. a parte i balli, se possono essere classificati come tali. Purtroppo Kimberly aveva un modo dannatamente geniale di convincermi a fare ciò che lei voleva. E quando si metteva in testa qualcosa non c'era ragione di farle cambiare idea. Era testarda, in questo proprio non riuscivo ad eguagliarla.
Avevamo appena fatto il nostro ingresso nell'immenso salone abbellito di tutto punto. Mia sorella indossava un semplice abito color smeraldo, risaltava il colore dei suoi occhi, dei suoi capelli e della sua pelle vellutata. Io indossavo un completo blu notte, tendente al nero.
Mi guardai intorno mentre ci insinuavamo tra la massa di nobili presenti. Merletti di qua, svolazzi di là. Tutto sempre uguale. Tutto di una noia mortale. Tenevo la mano di mia sorella posata sul mio braccio sinistro. Spesso ci era stato detto che formavamo una coppia perfetta. Un sorriso mesto appariva sul mio volto ogni volta che capitava. Io non avevo una donna da amare, non più.
 
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psike.:
view post Posted on 7/1/2010, 22:15




Elisabeth Jefferson

Non so neanche come facevo a respirare ancora. Il corpetto del vestito che stavo indossando mi stava mozzando il fiato e diventava sempre più difficile inalare aria. Tutta colpa di mia madre, aveva insistentemente congedato la mia domestica per volermi aiutare nell’indossare il mio vestito nuovo, color panna, nuovo di zecca, uscito dalla sartoria di una delle migliori stiliste di Londra, il giorno precedente. Le piaceva dedicarsi a me qualche volta, aiutandomi in questo modo, forse un po’ sciocco, un po’ capriccioso ma a me piaceva tanto. Era come tornare bambina, quando eravamo sempre insieme ed era lei a dirmi cosa una signorina doveva indossare in occasioni speciali o cosa indossare per eventi giornalieri. Voleva che fossi indipendente. Quella sera però, aveva stretto troppo forte i lacci del mio corpetto, impedendomi da subito una facile respirazione. Ed ora davanti a tutta quella gente, in quella maestosa sala da ballo, non potei far altro che cercare di mantenere la calma, misurando ogni singolo respiro. Ma dannazione, non riuscivo a farlo!
Cercai disperatamente la via d’uscita in mezzo a quella folla di gentiluomini e gentildonne che si accingevano ad unirsi in un valzer. Ma quando oltrepassai la soglia dell’ingresso, qualcuno mi chiamò a distanza, a gran voce per sovrastare la musica che proveniva da quella sala enorme.
Elisabeth! Dove stai andando? Lo sai che nostra madre andrà su di giri se non ti vedrà ballare con qualcuno!. Era David, il mio David, mio fratello maggiore seppur di due soli anni. Oddio no! David io non respiro!. Mi voltai e camminai il più velocemente possibile verso la toilette, ignorando i richiami allarmati di mio fratello che mi correva dietro. Mi voltai ancora una volta, per vedere se mi seguiva ancora e così fu finchè si fermò di scatto a neanche un metro da me, allarmato.
Elisabeth, attenta!. Senza volerlo mi ero scontrata con un uomo dal nobile aspetto, molto alto e dal fisico scolpito a quanto la mia faccia aveva constatato. Che figura! Se lo sapesse Lady Kathe!.
 
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,princessvavi`
view post Posted on 7/1/2010, 22:38




Steven

Avevo lasciato mia sorella al suo cavaliere, era sempre molto richiesta per i balli. E come non capirlo: era un fiore. Una rosa in mezzo a tante comuni margherite. Incantevole.
Vagavo per la sala come un mendicante, senza una meta. Non sapevo che fare. Stavo cercando un posto tranquillo in cui annoiarmi. In quelle occasioni era la sola cosa che mi riusciva meglio. D'un tratto, una fanciulla decisamente distratta mi urtò. Ed io urtai lei, dal momento che mi ero voltato a guardare mia sorella. Feci un elegante inchino e con gentilezza portai la sua mano alla mie labbra.
Vogliate scusarmii milady, sono stato uno sciocco a non accorgermi di voi e vi ho urtata. La mia voce era un misto di sicurezza e severità. Alzai gli occhi verso di lei ed incontrai i suoi. Lei arrossì, io le lasciai andare la mano e feci un impercettibile segno con il capo.
 
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psike.:
view post Posted on 7/1/2010, 23:12




Elisabeth

Non so cosa mi prese, ma fu una sensazione che non avevo mai vissuto. Fu come perdermi, in anima e corpo, dimenticando tutto quello che mi aveva spinta in quello scontro e tutte le sensazioni di disagio che avevo dentro, volarono via silenziosamente quando alzai il viso per incontrare gli occhi suoi. Notai con tristezza che quel suo volto, attraente e da mozzare il fiato era talvolta marcato da un’infelicità profonda. I suoi occhi erano il suo mentore e ci fu un qualcosa che mi scosse quando mi ci immersi. Arrossii violentemente.
Non mi era mai successo di arrossire così velocemente ad un incontro “casuale” come quello!
Non scusatevi milord, la colpa è solo mia! Sono stata troppo brusca nel voltarmi per osservare mio fratello. Feci un inchino con la riverenza, uno di quelli che mia madre mi aveva insegnato a fare, uno di quelli che si fanno solo in rare occasioni, per far colpo sulla persone. In quel momento sperai che fosse successo!
Piegai leggermente la testa e sorrisi di gusto. Tornata in posizione eretta,la mia lingua non potè far altro che pronunciare parole non appena mi ricordai di trovarmi in un avvenimento sociale, dove la musica era a dettare le regole. Parole che non avrei mai avuto il coraggio di pronunciare, soprattutto davanti a un bell’uomo come lui.
Volete concedermi un ballo, uomo incontrato per volere della divina provvidenza?. Sorrisi nuovamente e io stessa mi stupii della mia sfacciataggine. Le gambe cominciarono a cedermi e non sembravano affatto disposte a sorreggermi ancora a lungo.
 
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,princessvavi`
view post Posted on 7/1/2010, 23:23




Steven

La mia bocca si contorse in quello che voleva essere una specie di sorriso. Non sorridevo mai, non ci riuscivo. Solo Kimberly riusciva nell'impresa, di tanto in tanto.
Sono colpevole del vostro stesso reato milady. Anch'io avevo rivolto gli occhi verso quella gentile dama che sta danzando ora mentre noi parliamo, scatenando la mia gelosia. risposi mesto. Mia sorella era ormai in età da marito, quindi presto mi avrebbe abbandonato. Avrei dovuto vivere in quella villa enorme da solo. Non volevo. Natulmente non mi resi conto che le mie parole avrebbero potuto dare ad intendere dell'altro. La giovane lady che avevo di fronte non avrebbe di certo potuto immaginare che si trattava di mia sorella. Ma la sua successiva richiesta mi spiazzò, facendomi di nuovo spostare lo sguardo verso di lei. Mi aveva appena invitato a ballare? Giusto cielo! Non potevo rifiutare, sarebbe stato scortese.
Certo milady, ma prima lasciate che mi presenti. Sono il marchese Steven Phoenix. E voi.. siete?
L'educazione non mi mancava. E, sicuramente, non sarei mai stato scortese con una donna. Non avrei mai potuto. Anche perchè il mio stupido orgoglio mi avrebbe impedito di scusarmi a dovere.
 
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psike.:
view post Posted on 7/1/2010, 23:45




Elisabeth

Se prima le mie guance sembravano calde, adesso le sentivo ardere di calore. Sicuramente stavo facendo la figura della stupida, davanti al marchese Steven Phoenix. Era una delle poche persone che non avevo avuto il piacere di conoscere durante tutte le festicciole dei nostri amici, o conoscenti, probabilmente le sue apparenze forse erano vere, forse non era una persona dal discorso facile, per questo non avevo sentito spesso il suo nome pronunciato dalla bocca di Lady Kathe e tutte le sue civette. Fui alquanto sorpresa di sentire che aveva accettato il mio invito. Mi compiacqui di me stessa e sorrisi tra me e me.
Sono la marchesa Elisabeth Jefferson, lieta di aver fatto la vostra conoscenza, dissi e sorrisi nuovamente.
David probabilmente era tornato in sala, poiché non sentivo più la sua presenza dietro di me. Per essere fratelli nati a distanza di poco tempo che hanno un legame profondo, abbiamo la telepatia che ci lega ulteriormente. Molte volte ho pensato che la mia nascita fosse dovuta a dover stare con lui non come sorella di sangue ma come sua donna, vista la nostra trasmissione del pensiero reciproca. Pensieri inopportuni in un momento come quello.
 
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,princessvavi`
view post Posted on 8/1/2010, 18:48




Steven

Inutile chiedermi per quale motivo il suo nome mi fosse completamente nuovo, sconosciuto. Non ballavo mai con nessuna lady durante i ricevimenti. Nessuna era mai stata capace di catturare la mia attenzione ed il mio interesse a tal punto da spingermi a chiederle un ballo, o due. Pertanto, non mi presentavo mai a nessuna. A meno che non fossero loro a venire da me per suggerimento di mia sorella. Voleva a tutti costi che mi sposassi. Voleva che trovassi qualcuno da cui essere amato e che non mi facesse sentire più solo. Sosteneva che era tutta colpa del mio caratteraccio, che era a causa della mia rigidità e freddezza. Non cercavo mai di socializzare, mai. Era impossibile, quindi, riuscire ad innamorarmi. Ma ero molto difficile in fatto di donne.
>Ritengo che adesso sia giunto il momento di realizzare il vostro desiderio, lady Elisabeth. Le porsi la mano e quando lei ebbe posato la sua sulla mia, portai l'altra all'altezza della sua vita, attirandola con grazia e dolcezza verso di me. La musica partì, e noi con lei.
 
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psike.:
view post Posted on 8/1/2010, 19:50




Elisabeth

Quando il marchese Phoenix mi attirò con delicatezza a se, quasi fossi un fiore che aveva paura di rovinare con le sue mani, l’orchestra cominciò a suonare un nuovo brano, un lento. Non sapevo come descrivere quello che stavo provando. Era la prima volta che ballavo con un uomo che non fosse stato “addestrato” da mia madre per farmi la corte e inseguirmi ovunque io andassi, come un... cane, si! Ricordo amabilmente che David si arrabbiava quella sua collera verso nostra madre perché voleva spingermi a sposarmi e lui era contrario a tutto quello che lei faceva, seppur per il mio bene. Ama col cuore, non col borsellino Lizzy, diceva sempre lui, dopo essersi sfuriato con i nostri genitori. Ed ora per me trovarsi davanti ad un uomo, e persino danzare con un Lord che non ha scelto mia madre, ma che sto scegliendo io, è per me una delle più belle sensazioni interne. È come sentirsi realizzati dentro!
La musica andava avanti ed io sentivo la rigidità con cui il marchese teneva la sua mano sinistra sul mio fianco, quasi sforzandosi di tenerla lì, ferma, immobile. Me ne compiacqui subito. Era uno dei pochi segni che stavano ad indicare che quella persona, non era come il resto della gente lì in mezzo... Probabilmente, la mia fuga verso la toletta aveva portato qualche risultato, pensai.
 
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,princessvavi`
view post Posted on 8/1/2010, 20:25




Steven

Io non ero di certo un grande conversatore, dovevo essere proprio spinto a farlo. Non sapevo cosa dire, e se lei non avesse aperto bocca probabilmente avremmo ballato in silenzio. La strinsi a me con maggior decisione e fermezza. Inchiodai i miei occhi dentro i suoi. Li osservai con attenzione, li osservai per troppo tempo forse. Cominciarono a piacermi. Erano dolci ed ingenui, come colei con cui stavo danzando amabilmente. Come avevo fatto a non notarla prima? Forse Kimberly aveva ragione, anzi, ne aveva sicuramente. E tanta anche.
Avete degli occhi stupendi, miss Elisabeth. Se mi è permesso rivolgervi questo complimento.. dissi sbattendo velocemente le palpebre, imbarazzato e timoroso. Era un mondo del tutto nuovo per me.
 
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psike.:
view post Posted on 8/1/2010, 21:30




Elisabeth
Quel suo commento sui miei occhi, mi fece arrossire ulteriormente. Infondo era un commento che ricevevo all’ordine del giorno, futile e necessario solo per abbordare una persona, quasi mi stancava rispondere a tutte quelle persone che mi facevano notare quanto i miei occhi fossero profondi e bellissimi, ma questa volta quella detto da lui, in quel modo così… tormentato e ammaliante, mi lasciò spiazzata. L’ unica reazione che ebbi, fu diventare rossa come un peperone dalla testa ai piedi(benché di piedi non se ne vedessero) e sentii una vampata di calore riempirmi il petto e per poco mi aspettai di andare a fuoco. Cosa che fortunatamente non avvenne . Per cortesia e per educazione risposi con un semplice: grazie, è gentile da parte vostra Moiseur.
Aprii il ventaglio che avevo con me e cominciai a scuoterlo ripetutamente, sempre più forte. Ma la sensazione di bruciante che sentivo in corpo non era ancora scomparsa. Ma perché non voleva andarsene? Dannazione! Mi sentivo così sciocca.
Perdonate tutte queste domande Milord,ma... volete prendere un poco di limonata con me? ,chiesi con occhi supplichevoli.
 
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,princessvavi`
view post Posted on 8/1/2010, 21:41




Steven

Eravamo entrambi molto timidi ed impacciati. Mi sentivo un perfetto idiota, oltre che in uno smisurato disagio. Come ho già detto, conversare e danzare con una donna erano cose per me del tutto nuove. Ormai non sapevo più come fare. Il mio interesse per le donne si era spento, anzi, era proprio morto quando compii 17 anni. Chiusi gli occhi cercando di dimenticare. Quando li riaprii scoprii di essermi fermato, la danza si era conclusa. A quel punto incrociai ancora una volta quegli occhi gentile ed udii di nuovo quella voce serena e spensierata.
Sarebbe un onore per me. risposi impacciato. Presi la sua mano sotto braccio e mi avviai verso il tavolo delle bevande con passo lento. Non guardai neppure con la coda dell'occhio la giovane, giovanissima fanciulla che avevo di fianco. Non ne ebbi il coraggio.
 
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psike.:
view post Posted on 8/1/2010, 22:22




Elisabeth

Prendemmo solo della fresca,buona e genuina limonata zuccherata. Subito mi sentii meglio, il fuoco che ardeva dentro di me minaccioso si calmò, ma non si spense del tutto. Al tavolo su cui erano servite tutte le bevande, oltre punch e limonata, vi era accostata Lady Katherine Lynette, con mio fratello e… quella vipera di Isabel Baldassarre, una ragazza australiana venuta a stabilirsi a Londra con la sua famiglia, più che benestante. Non la odiavo, no, la disprezzavo semplicemente per il suo altezzoso modo di fare e il suo titolo di ruba uomini affascinanti, etichetta che io stessa ritenevo fosse minimizzata a tutto quello che mi aveva fatto passare da bambina: oltre ad avere quel titolo, era una delle ragazzine più insolenti e capricciose che avessi mai incontrato, ma la cosa da tener ben presente era il suo voler ottenere sempre tutto, questo vuol dire tutto... quello che gli altri avevano! Presi un altro bicchiere di limonata e lo buttai giù dal nervoso che pian piano si stava incarnando in me. Lei poteva prendere tutto quello che voleva ma se voleva la mia famiglia, avrebbe avuto un bel po’ di strada prima di appropriarsene e di certo non era lì, davanti a mio fratello per avere solo il piacere di conversare con lui!. Passerai sul mio corpo, cherì, pensai ancora più nervosa.
Mi accorsi poco dopo aver buttato giù il quinto o sesto bicchiere di limonata che Lord Phoenix era accanto a me e che mi stava fissando sbalordito. Mi schiarii la voce e riuscii solo a dire: ehm... sapete fa tanto caldo qui, sto per sciogliermi. Vi va una boccata d’aria?.
Bene. Ormai la faccia me l’ero giocata, tanto valeva farlo per bene. Quell’uomo che era di fianco a me, era di certo una delle poche persone rispettabili e ammirevoli in tutta quella marmaglia di gente, seppur non fosse adatto alla conversazione. Forse la colpa era mia se era così chiuso alla conversazione, ero stata troppo sfacciata? Troppo per una Miss? Non importava, avremmo approfittato di una bella conversata al chiaro di luna, nel giardino di quella proprietà. Lontani dalla confusione della festa. Lontani da Isabel. Lei non avrebbe preso neanche lui. Cielo se lo scordava quella donnetta australiana di quattro soldi!
 
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,princessvavi`
view post Posted on 8/1/2010, 22:30




Steven

Lo spettacolo al quale dovetti assistere fu oltremodo assurdo e sconvolgente per i miei gusti. Strabuzzai gli occhi immediatamente, affrettandomi a ricompormi nello stesso istante. Che fanciulla era mai quella? Aveva trangugiato già cinque o sei bicchieri di limonata tutti una volta. Mi rifiutai di contarli. Feci una piccolo colpetto di tosse per riportarla alla "realtà", almeno sperai. Poi mi propose di uscire a prendere una boccata d'aria ed ancora una volta mi sembrò inopportuno rifiutare. Così annuii senza dir nulla e la scortai fuori dall'immensa sala, uscendo in balcone. Un raggio lunare illuminò lady Elisabeth ed io fui tremendamente folgorato dalla sua bellezza. Possibile che potesse essere ancor più bella di quel che già era? Mi rifiutai di crederlo. Mi stavo facendo prendere troppo da lei, il che era preoccupante. L'avevo appena conosciuta.
 
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psike.:
view post Posted on 8/1/2010, 22:43




Elisabeth

Una volta fuori la sala, presi una grande boccata d’aria. Perché? Perché proprio a me? Perché proprio a me OGGI? La serata era cominciata col mio soffocamento da corpetto, non riuscendo quasi a respirare; mentre stavo andando alla toilette avevo urtato per caso contro l’uomo che ora mi affiancava, sulla balconata del terrazzo. Era un uomo di poche parole, seppur dall’aspetto affascinante e anche un po’ misterioso. Mi incuriosiva. Volevo sapere perché una persona come lui era così marchiata dalla tristezza, e perché no, avrei voluto diventare la sua medicina. Mi sedetti su una delle piccole panchinette in marmo che erano lì. Offrivano decisamente una vista migliore e spettacolare della luna e delle sue immortali amiche, le stelle. Alzai il viso per osservare tanto splendore e sorrisi beatamente.
Poco dopo sentii che Lord Phoenix si unì a me. Eravamo vicini ma ad una giusta e quasi impercettibile lontananza. Quale momento migliore per iniziare una conversazione.
 
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,princessvavi`
view post Posted on 8/1/2010, 23:36




Steven

Seguii ogni sua mossa e mi limitai semplicemente ad osservarla, oltre che a seguirla come fossi la sua guardia del corpo, o la sua dama di compagnia, o il suo cucciolo di cane.. o, peggio, il suo spasimante. Era forse quello che volevo diventare? Scossi il capo, stavo pensando troppo.. troppo. Dannazione! Ma perchè dicevo così? In fondo era quello che volevo. Innamorarmi e sposarmi. Cosa ci sarebbe stato di sbagliato se mi fossi innamorato di lei? Instintivamente la guardai, era stupenda. Un fiore.
Milady, vogliate perdonare la mia domanda inopportuna e terribilmente maleducata.. Ma vorrei ardentemente conoscere la vostra età. Vi prego ancora di scusarmi per la domanda, non mi offenderò se non vorrete darmi una risposta.
 
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21 replies since 7/1/2010, 21:28   138 views
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