Together again ~

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,princessvavi`
view post Posted on 7/1/2010, 21:14




Maximilian Pesaro

Mi recai a Villa Gardella. Era sera inoltrata. Non mettevo piede lì da tempo, tanto tempo, troppo forse. Dalla morte di Eustacia? Non volevo ricordare. Era qualcosa che stavo cercando di dimenticare, anche se ero certo che non ci sarei mai riuscito. Le vicende spiacevoli avevano sempre fatto parte della mia vita, e sarebbe sempre stato così. La mia mente era lenta in queste faccende, anzi, praticamente morta. Solo una persona riusciva a non farmi pensare al destino che mi ero scelto, e al quale poi avevo dovuto rinunciare, per la maggior parte almeno, per liberarmi di lei, Lilith: questa persona era una donna, Victoria. L'amavo, l'amavo più di quanto avrei dovuto e voluto. Ma l'amavo. Dio se l'amavo!
Basta! Dovevo smettere di pensare a lei in quel modo, non potevo più permetterlo. Avevo lasciato che i miei sentimenti prendessero il sopravvento, li avevo lasciati andare a briglia sciolta. Ma per una notte, una notte soltanto. Non sarebbe mai più accaduto, non sarebbe mai dovuto accadere. Ma allora per quale motivo mi trovavo lì, in quel luogo che sapeva di lei? Che serbava il suo profumo incantevole in ogni sala? I miei sentimenti mi avevano portato ancora una volta verso la scelta sbagliata. Mi bloccai, ordinai ai miei piedi di girare sui tacchi e tornarsene da dove erano venuti. Ma non ci fu verso. Ormai non riuscivo più a resistere. Charley, il cuoco, mi fece entrare nonostante l'ora tarda. A quel punto ero davanti ad un bivio: andarmene da quella villa o trovare Victoria.
 
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view post Posted on 7/1/2010, 21:34
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Victoria

Quella sera dovevo uscire con Lady Melly e Lady Nilly. Uno strazio. Una festa a casa della marchesa di Klenty. Di sicuro mia madre mi avrebbe richiesto del bel giovane, del francese tenebroso e meravigliosamente misterioso. Il mio sfuggente amante. Sebastian. O almeno uno dei due. Sospirai mentre Verbena mi spazzolava i capelli. Una spazzolata. E i miei pensieri fuggivano verso la parte più intrigante di Parigi. Dopo qualche secondo ecco nella mia testa apparire l'Italia. L' Italia più cinica ma passoniale allo stesso tempo. Sospirai. Sebastian e Max. Che cosa terrificante era stare tra due fuochi, fuochi poi di quella portata.
Mi guardai allo specchio, portando la testa di lato. Verbena quella sera mi aveva messo un vestito di broccato, bianco, vaporoso che risaltava la mia pelle pallida a contrasto con i miei boccoli castani, che mi ricadevano sulle spalle, tranquilli.
Verbena, è meraviglioso dissi eccitata. Mi sentivo davvero bene. Bella. E speravo di incontrare qualcuno dei miei amanti. O forse uno di preciso. In quell'istante bussò qualcuno alla porta. Oliver che annunciava una visita.
Chi poteva essere? Non aspettavo nessuno. Controllai l'orologio e ancora mancavano trenta minuti all'incontro con mia madre e la sua amica.
Mi alzai dallo sgabello ed uscii dalla mia stanza. Andai verso il salottino inglese. Le porte erano socchiuse. E lo vidi. Di spalle. Max. Entrai nella sala e mi chiusi dietro le spalle la porta.
 
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view post Posted on 7/1/2010, 21:44




Max

Ormai ero in gioco, ancora una volta. Oliver mi corse incontro, sorpreso. Non si aspettava la mia visita quasi sicuramente. Nessuno se l'aspettava quella notte. Neppure Victoria. La feci chiamare, ma obbligai Oliver a non dirle chi era l'ospite. Avrebbe dovuto vedermi lei, con i suoi occhi stupendi. Ed io avrei dovuto cogliere ogni emozione, ogni piccola sfumatura sul suo volto perfetto e grazioso. Dovevo capire se era felice di vedermi, se non lo era. Se mi odiava, se mi amava. Oh, ancora l'amore! Maledizione! Dovevo smetterla. Non doveva importarmi. Ma lei, sapevo, non mi amava.... La mia mente rievocò immediatamente l'immagine di Vioget. Dolore e rabbia mi pervasero. Strinsi i pugni. In quel momento avrei voluto affrontare due Imperiali per sfogare la mia frustrazione, la mia ira, la mia angoscia. Poi dei passi, il cigolio di una porta, e la vidi. La Cacciatrice. Indossava un abito che risaltva la lucentezza dei suoi occhi e il chiarore della sua pelle. Incrociai senza resistere gli occhi miei ai suoi. E rimasi immobile, zitto. In silenzio. Mi mancavano le parole.
 
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view post Posted on 7/1/2010, 22:11
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Victoria

Per qualche istante mi mancò il respiro. Mi faceva così effetto? Addirittura questo effetto soltanto con la sua sola visione, con la sua presenza? Ma questi attimi furono pochissimi perchè in brevissimo riacquistai l'autocontrollo e mascherai tutto sotto una facciata di compiacenza. Ero ancora con le spalle contro la porta. Che intenzioni aveva? Perchè era lì? Non mi aveva più cercata ed ora era lì, nel salotto di casa mia. Bello e duro come sempre. Irrangiungibile..ma non di certo per me pensai con un sorrisetto. Mi spostai di qualche passo verso i divanetti che si trovavano al centro del salotto. Non certo verso di lui. Lo guardai per qualche secondo. Max. Quanto tempo dissi soltanto, appoggiandomi con le mani allo schienale della poltrona di stoffa verda con ricami dorati. La mia preferita. La poltrona di Phillip. Un paletto ancora conficcato nel mio cuore.
 
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view post Posted on 7/1/2010, 22:47




Max

Percepii la sua agitazione e sentii un brivido lungo la schiena. La osservai con attenzione e cautela. Cosa cercava di fare? Di mascherare ciò che stava provando? Sapeva benissimo che con me non poteva riuscirci. Avevo colto il suo modo di essere fin da subito, ero sempre stato l'unico a comprenderla con immediatezza. Il mio arrivo improvviso l'aveva turbata, scossa. Non c'erano dubbi.
La segui con gli occhi mentre si muoveva lenta ed allo stesso tempo decisa. Era sempre Victoria. Non era cambiata, nonostante le pessime compagnie che frequentava. Ancora una volta strinsi i pugni, tremando di gelosia. Assurdo! Non pensavo che avrei mai provato un sentimento simile. Non io, Maximilian Pesaro.
Spero di non averti disturbata. dissi impassibile e sicuro di me, almeno all'apparenza. Aspettai che si fosse accomodata e poi la imitai, sedendomi poco distante da lei. Il suo profumo mi inondò, chiusi gli occhi per frenare il folle impulso che aveva tentato di prendere il sopravvento.
 
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view post Posted on 8/1/2010, 21:38
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Victoria

Mi sedetti, facendo quindi segno di sedersi a sua volta. Odiavo vederlo così distante. Lui sembrava amarlo fare invece. Perchè? Perchè era lì? Perchè non era più tornato? Perchè non mi aveva più cercato? Questi i miei pensieri nel vederlo lì, una statua d'Adone, seduta sul mio divanetto di caso. Sorrisi un pò delle mie stupide idee che mi viaggiavano in testa. L'aveva messo in chiaro. Non era fatto per l'amore, non era fatto per stare con me.
Portai una mano al collo e me lo sfiorai delicatamente. Era un gesto che facevo spesso quando ero agitata, serviva a calmarmi e rilassarmi. Chiusi appena gli occhi. Il motivo della tua visita? chiesi con voce neutra. Gli occhi ancora chiusi.
 
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view post Posted on 8/1/2010, 21:50




Max

Quando riaprii gli occhi mi accorsi che anche lei li aveva chiusi. Ma perchè? Stava accarezzandosi il collo delicato ed invitante. Mi sentii un vampiro a quel pensiero e congelai la mia espressione in una smorfia simile ad un sorriso, ma lei fortunatamente non se ne accorse. La osservai con attenzione, in silenzio, come se avessi perso la parola. Io che avevo sempre una parola in più per tutti, non risparmiavo nessuno. Tanto meno Victoria. Eppure non trovai la forza di parlare. La sua domanda mi aveva colto in fallo. Non potevo di certo dirle che ero tornato perchè non riuscivo più a resistere senza di lei, dovevo vederla. Volevo avvicinarmi al suo orecchio e sussurrarle che l'amavo. Ma non potevo, non dovevo.
Mi alzai e mi mossi silenzioso verso di lei, senza che se ne accorgesse. Sapevo bene come muovermi senza far rumore. I miei anni di esperienza come Cacciatore di vampiri erano serviti a molto. Per parecchie cose. Mi fermai di fronte a lei, seduta e bella come non mai. Strinsi i pugni e mi trasformai in una statua, una statua che fissava quella che aveva di fronte, sicuramente più ben fatta e meravigliosa.
 
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view post Posted on 10/1/2010, 22:52
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Victoria

Lo sentii vicino. Il suo inconfondibile profumo mi inondò le narici e mi travolse come un mare in piena. Sorrisi sotto i baffi ma mantenni gli occhi ancora chiusi. I passi felpati con cui si era avvicinato li avevo sentiti a malapena. Avevo sentito invece il fruscio dei pantaloni muoversi nella mia direzione e l'olfatto mi diceva che si trovava proprio di fronte a me. Mi alzai dalla poltrona e con qualche passo mi avvicinai a dove sentivo si trovava Max. Con la mano lo cercai e trovai il suo bel viso. Duro ma che al passaggio delle mie dita si spiegava, rilassandosi. Sospirai e aprii gli occhi e me lo trovai davanti agli occhi.
Perchè sei venuto, Max? chiesi in un sussurro, quasi. Volevo sentirmelo dire. Volevo che mi dicesse che era lì, solo e soltanto per me.
 
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view post Posted on 10/1/2010, 23:14




Max

Mantenni la mia maschera di statua mentre lei si muoveva, sinuosa ed elegante, nella mia direzione. Allungò una mano per cercarmi e mi trovò, trovò il mio viso impietrito e paralizzato dalle mille emozioni diverse che stavo provando da quando avevo messo piede in quella villa, da quando avevo percepito il suo profumo, da quando avevo sentito i suoi passi, la sua voce, da quando avevo visto gli occhi di Victoria. Diventai meno rigido a quel tocco, più umano e meno marmo. Aprì gli occhi e mi inchiodò a lei. Come potevo resisterle? Chiusi le palpebre lasciando che la sua mano delicata continuasse ad accarezzarmi il volto. Feci un respiro profondo, ma irregolare. Conosci già il motivo, Victoria. sussurrai a mezza voce, restando con le palpebre serrate. Pronunciare il suo nome a voce alta e non più solo nella mente mi provocò uno strano effetto. Mi sentii ribollire il sangue. E quella reazione non si limitò solo a me, ma a tutto il mio corpo. E con tutto intendevo proprio tutto, ogni parte.
 
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8 replies since 7/1/2010, 21:14   83 views
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